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QUANDO L'ARTE TOGLIE VITA E RIDONA NUOVE LETTURE:
  • LIBERE,
    • AUDACI,
      • INSAZIABILI...

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IL MANIFESTO PREDA

IL MANIFESTO PREDA

L’umanità naviga la vita insieme, consapevole o inconsapevole di chi siamo e perché ci siamo. Abbiamo creato il nostro mondo o subiamo un mondo terzo. Comunque sia è Il nostro universo che pensiamo di conoscere ma che sappiamo bene che non ci appartiene fino in fondo. Spesso la finzione è continua. Crediamo di possedere, di poter comandare, di fare, di inserirci, di essere in grado di, di essere bravi, di amare, di leggere, sapere, memorizzare, usare, … Cioè di vivere a modo nostro nel nostro mondo; quello che pensiamo di avere creato, scelto. O come ci è concesso? O imposto.

Tutto vero, ora, ma tutto instabile, mutevole. Non necessariamente per colpa o volere nostro. OGGI non vale per il domani e il domani sarà inventato, ormai, oggi. Dobbiamo difenderlo, comandarlo o saremo travolti dalla paura, dalla malvagità, dalla sopraffazione, dalla sete, dalla fame, dal desiderio, dalla incertezza sulla nostra salute, dall’inquietudine del futuro. A volte dalle relazioni. Se non ora domani. O forse già oggi. L’incerto è il nostro OGGI di ora. Seguendo l’onda della vita a cui è difficile opporsi, magari impossibile, annaspiamo increduli e incerti.  

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Il contraltare? Certo, esiste; sono le gioie della vita. L’amore, il bello della natura, i beni (ugualmente) effimeri che corrono sul terreno che calpestiamo, è la terra che comunque sfruttiamo brutalmente per un interesse di gruppo (o del potere).

Meglio allora conservare un ricordo, una traccia; la nostra. O annullare anche tutto questo. E, se lo vogliamo conservare, ok. Anche in parte? Si ma quale memoria. Dobbiamo selezionare scegliendo il quando, il come, il dove, il perché ricordare. Senza ripensamenti, magari con tenerezza, coccolati da quei ricordi o con rabbia, per le occasioni perse, il tempo che passa e che non riusciamo a fermare, che ci lascia senza forza; traducendo il tutto in una ferocia distruttiva. Abbandonare lievemente o ricordare con dolore o forse con disprezzo un momento anch’esso già superato ma che fissa un punto fermo. 

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Nel bene e nel male. Data, ora, luogo, attore, strumenti, documentazione .... Per ripartire, per un mondo che sarà altro, qualcosa d’altro. Più bello, più buono, più brutto, migliore, peggiore. Vedremo. Intanto tracciamo, lasciamo il segno. La nostra mente è perennemente in movimento. Non si ferma mai. Elabora, si frena, rincorre, raggiunge, si fa superare. Recupera. Non puoi azzerarla! Quando meno te lo aspetti riappare, anche solo per un momento, per farti ridere o piangere, meditare o decidere, ripensare o fare. È come risvegliarsi da uno stato comatoso e scoprire che abbiamo scollinato. Ci troviamo, a volte brutalmente, da un’altra parte. Spesso in un altro Io. O in un altro mondo.

Ci può essere una sintesi per tutto questo; una rappresentazione. Certamente! Riflettiamo. Condensiamo. Partiamo. Lavoriamo su una traduzione creando un ciclo di opere simboliche che traggono spunto da questo incolto, e che diventano:

opere per sottrazione esistenziale.

Opere/oggetti da “sacrificare” sull’altare del negazionismo utilitaristico o sulla reale inutilità. Distruggere/modificare significativamente, ma parzialmente, un’oggetto che rappresenta sé stesso (icone, oggetti di uso quotidiano, ma anche opere d’arte, ...) inserendolo nel nuovo contesto descrittivo, lasciando leggibile/riconoscibile il nome dell’autore dell’opera o l’oggetto da “ripudiare”, indicando l’eventuale numero del “multiplo di idea” (non un idem), da applicare sul nuovo altare. Sia esso supporto o contenitore o scena. Conservando però sempre un frammento dell’originale a leggibile testimonianza del suo passato. Sono elementi strutturali di quella che diventa così una performance. Il “nuovo” oggetto/arte andrà accompagnato da una descrizione puntuale dell'evento che si concretizza nella produzione dell’opera, che così diventerà un unicum, con l’indicazione del numero iniziale dei pezzi oggetto della destrutturazione, dimensioni, materiali, data di esecuzione, pamphlet con descrizione del movimento artistico e del significato/valore ispiratore dell'opera con foto del/dei pezzi prima dell’azione artistica e dopo.

LE MIE OPERE

LE MIE OPERE

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Fidelio

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